5 obiettivi strategici universali per orientare l'economia circolare
- by Greenthesis Group
- 25 feb 2021
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Il 28 gennaio scorso la Fondazione Ellen MacArthur ha indicato quali dovranno essere i 5 obiettivi da perseguire universalmente affinché si possa davvero mettere in atto, intraprendendo una strada comune, la transizione verso l’economia circolare. Scopriamoli tutti, capendo anche quali politiche nel concreto potrebbero portare alla loro realizzazione.
Perché la Fondazione ha stilato questa lista?
Avere degli obiettivi comuni, universali, è fondamentale per fornire un quadro di riferimento per i singoli governi, per le città, per le imprese nazionali. La Fondazione, infatti, vuole con questi obiettivi fornire un modello per la cooperazione tra settore pubblico e settore privato, spronando le classi politiche nazionali, perché si possa lavorare insieme, rendere efficaci i provvedimenti presi e allineare le proprie ambizioni facendole convergere su principi transazionali che hanno come unico obiettivo generale il raggiungimento dell’economia circolare, scorporando il concetto di crescita da quello del consumo di risorse (limitate) e dal conseguente degrado ambientale. Una stretta cooperazione, inoltre, ridurrà al minimo il rischio che le singole misure politiche rimangano isolate in un sistema economico generale che continua invece a basarsi sul modello lineare “take-make-waste”.
Perché è così importante la transizione Green? Quali sono i benefici dell’Economia circolare?
L’Economia circolare può rigenerare l’ambiente circostante, aumentando anche la resilienza, la salute e il benessere di chi la mette in pratica. Può, inoltre, concorrere ad affrontare problemi di portata globale quali:
- cambiamento climatico;
- inquinamento;
- perdita della biodiversità.
L’economia circolare porta benefici per la salute riducendo l’impatto ambientale, migliorando la gestione delle risorse e facendo fare passi da gigante circa la questione della salubrità e sicurezza del cibo che arriva nelle nostre tavole. Oltre a tutto questo, gli studi condotti dalla Fondazione dimostrano anche che l’economia circolare è potenzialmente un motore per l’aumento medio dell’occupazione netta. Il passaggio a questo tipo di modello economico è essenziale anche per il raggiungimento di molti dei 17 obiettivi Onu per lo Sviluppo Sostenibile, come ad esempio il 12° che riguarda il consumo e la produzione responsabili dei beni, o il 9° che mira all’innovazione industriale e al potenziamento delle infrastrutture, o ancora al 13° che invita all’azione per il clima.
Vediamo, dunque, quali sono i 5 obiettivi.
Obiettivo UNO: Incentivare una progettazione circolare
Consentire e stimolare la progettazione, l’accesso e l’utilizzo di prodotti (che siano essi beni di consumo “fast” o che siano destinati a durare più a lungo) in ottica circolare, così da ridurre e poi eliminare sprechi e inquinamento. Esempi concreti di attuazione di questo punto possono essere:
- l’incentivazione di progettazioni qualitativamente alte per quanto riguarda prodotti e imballaggi, ponendo l’accento in fase creativa su concetti quali la durabilità, la riutilizzabilità, la riparabilità, la riciclabilità e la compostabilità;
- la condivisione e il monitoraggio di informazioni circa i materiali e i prodotti, attraverso l’uso di label, tag e passaporti digitali;
- l’incoraggiamento di una produzione rigenerativa, sempre attraverso una attenta fase di progettazione del prodotto, ma anche tramite pratiche etiche di approvvigionamento o politiche agricole e di utilizzo del suolo ad hoc.
Obiettivo DUE: Gestire le risorse per preservarne il valore
Promuovere uno sviluppo di modelli economici e sistemi di gestione delle risorse che garantiscano ai prodotti e ai materiali il raggiungimento e mantenimento del loro maggiore livello di valore possibile. Il raggiungimento di questo punto è strettamente collegato con quei principi di progettazione che sono propri dell’Obiettivo Uno e senza i quali sarebbe complesso portare avanti modelli economici che preservano il valore. Alcuni esempi:
- realizzare politiche fiscali e di approvvigionamento che promuovano la riparazione, la condivisione, la ri-vendita, la rigenerazione, affinché si possa massimizzare l’uso delle risorse e il ritorno economico sull’energia investita;
- revisionare e adottare, nella legislazione dei rifiuti, classificazioni, denominazioni e definizioni delle risorse;
- rafforzare i cicli delle risorse per dare supporto a iniziative circolari (dal riuso al riciclo) attraverso politiche EPR (ossia di Responsabilità Estesa del Produttore che così diventa responsabile del prodotto anche nella fase del “fine vita”) e DRS (ossia i Sistemi di Deposito Cauzionale).
Obiettivo TRE: Far “funzionare” l’economia
Per far “funzionare” l’economia bisogna dare vita a incentivi economici e impostare requisiti normativi che inneschino soluzioni circolari affinché esse stesse diventino poi la norma e non più l’eccezione, sbloccando conseguentemente grandi vantaggi su più larga scala. Alcuni esempi:
- un allineamento della tassazione e un piano di incentivi tariffari (come le politiche EPR) quando si raggiungono determinati risultati in termini di economia circolare;
- una riforma e distribuzione, laddove necessaria, dei sussidi;
- l’inclusione all’interno delle politiche commerciali dei principi fondativi dell’economia circolare.
Obiettivo QUATTRO: Investire in innovazione, infrastrutture e competenze specifiche
Sarà fondamentale per la costruzione di una società basata sul paradigma circolare investire soldi pubblici, ma anche stimolare gli investimenti privati, in ambito formativo per accrescere le competenze necessarie a generare opportunità di lavoro nella green economy. Ciò garantirà una transizione inclusiva, sostenendo l’innovazione e sviluppando infrastrutture necessarie per l’avanzamento del cambio di paradigma. Esempi concreti per mettere in pratica l’obiettivo:
- provvedere a fondi per la ricerca interdisciplinare;
- supportare soluzioni di finanza sostenibile per le infrastrutture (digitali e fisiche) e per l’innovazione;
- integrare nei programmi scolastici e d’istruzione superiore le tematiche dell’economia circolare.
Obiettivo CINQUE: Collaborare per la modifica dell’intero sistema economico
Per modificare il sistema vigente bisogna innescare una collaborazione tra pubblico e privato intorno alle catene del valore per rimuovere quelle barriere che impediscono il cambiamento, per sviluppare nuove politiche e allinearsi sulle vecchie. Affinché questo avvenga si deve lavorare a livello nazionale e internazionale innescando la cooperazione tra dipartimenti governativi. I progressi raggiunti, poi, andranno monitorati e misurati in ogni singolo settore per dirigersi verso l’economia circolare con un approccio integrato. Alcuni esempi pratici:
- creazione e adozione di meccanismi di lavoro multi-stakeholder, con una catena del valore trasversale, inclusivi ed efficienti per sviluppare soluzioni sistemiche e per costruire sinergie tra pubblico e privato;
- la costruzione di politiche internazionali allineate affinché i principi dell’economia circolare diventino la normalità nelle singole politiche nazionali;
- un’accelerazione del progresso misurando con attenzione e facendo buon uso dei dati.
Documento originale su ellenmacarthurfoundation.org