Progetto Phoster: Rea Dalmine presenta i risultati durante la P-week 2024
23 set 2024
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Parlando di termovalorizzazione ci riferiamo al sistema attraverso il quale possiamo generare energia elettrica sfruttando il potere calorifico dei rifiuti attraverso la loro combustione. E' un modello efficiente ed ecologico, in quanto minimizzando gli scarti si riesce a ridurre il più possibile l'impatto sull'ambiente.
REA DALMINE gestisce l’impianto di termovalorizzazione ITR NOY 400 ubicato a Dalmine (BG), costituito da due linee indipendenti in grado di smaltire ognuna fino a 250 t/giorno di rifiuti. ITR NOY 400 è considerato un impianto di riferimento per la termovalorizzazione nel panorama nazionale ed europeo grazie ai suoi punti qualificanti:
flessibilità della tecnologia di combustione che permette la completa combustione di qualsiasi tipo di rifiuto, ovvero:
rifiuti urbani (RU) contenente una ricca frazione di rifiuto umido;
frazioni secche derivanti da selezione del rifiuto;
rifiuti speciali non pericolosi e quindi in prevalenza secchi con rilevanti quantità di materiale da imballaggio;
fanghi provenienti da impianti di trattamento delle acque;
biomasse;
rifiuti ospedalieri trattati (ROT);
trattamento del tipo no water discharge, ovvero senza utilizzo dell’acqua (se si esclude quella sanitaria impiegata nei bagni), considerata una risorsa da preservare; la tecnologia di trattamento dei fumi, del tipo completamente a secco, si basa esclusivamente sull’impiego di prodotti secchi;
minimizzazione delle fasi transitorie grazie all’adozione di un sistema di controllo e monitoraggio che consente il rapido raggiungimento e il costante mantenimento delle condizioni ottimali del processo;
recupero delle scorie di combustione mediante un sistema di trasformazione delle stesse in inerte, utilizzabile come sottofondo stradale o per manufatti da utilizzarsi nell’edilizia civile e/o industriale e per le infrastrutture;
recupero dei residui solidi del trattamento fumi (prodotti di reazione) con riformazione dei sali che possono quindi essere riutilizzati nel ciclo produttivo;
doppi sistemi di controllo che consentono di operare in assoluta sicurezza e doppi sistemi di alimentazione dei chemicals al fine di consentire il migliore completamento delle reazioni ed evitare sprechi;
presenza di 5 fasi successive di trattamento che consentono il più alto rendimento di abbattimento degli inquinanti; in particolare:
elettrofiltro a 3 stadi che consente l’abbattimento della quasi totalità delle polveri presenti nei fumi di combustione;
reattore a secco per il dosaggio del bicarbonato di sodio per l’abbattimento degli inquinanti acidi;
reattore per il dosaggio dei carboni attivi per l’abbattimento dei metalli pesanti (principalmente mercurio) e delle diossine;
filtro a maniche per l’abbattimento delle restanti polveri e dei prodotti di reazione;
sistema catalitico rigenerativo (SCR) per la riduzione degli ossidi di azoto e per l’ulteriore distruzione delle diossine;
impatto visivo mitigato dall’aver proposto una soluzione architettonica “aperta”, in grado di inserirsi nell’ambiente circostante e dall’aver adottato condensatori ad aria anziché ad acqua, a discapito del rendimento energetico.
Il settore ingegneristico di REA DALMINE ha progettato e continua a sviluppare l’impianto al fine di rinnovare il processo con l’obiettivo di ottimizzare le prossime realizzazioni impiantistiche da offrire al mercato pubblico e privato con un focus particolare all’efficientamento energetico dell’impianto.