EnVal in prima linea per il documentario -Lo spirito del TOR-
- by Greenthesis Group
- 30 ott 2020
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Proprio in questi giorni celebriamo un anno dalla conferenza stampa[1] che lo scorso ottobre ha sancito la nascita di EnVal, un progetto nato nel 2019 per rispondere alle linee guida del Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti della Regione Autonoma Valle d’Aosta.
EnVal unisce la professionalità di tre realtà imprenditoriali: il Gruppo Greenthesis, attraverso la propria società REA Dalmine, la Fratelli Ronc e la Cesaro Mac Import.
Il Gruppo Greenthesis e REA Dalmine rappresentano, in Italia, uno dei principali operatori integrati nell’ambito della gestione dei rifiuti urbani e industriali e nel settore delle bonifiche ambientali. Il Gruppo è un unicum che copre l’intera catena del valore nella gestione integrata del ciclo dei rifiuti confermandosi al contempo leader della green economy.
La Fratelli Ronc, costituita nel 1982, nel tempo si è strutturata e diversificata arrivando a coprire tutte le svariate esigenze e problematiche dell’impiantistica ambientale. Ciò grazie alle sue divisioni Edilizia e Energia e alle proprie specializzazioni nei settori della carpenteria metallica, degli apparati elettrici, elettronici, di automazione e telecontrollo e di ingegneria idraulica unite a doti di flessibilità e innovazione.
La Cesaro Mac Import, nata nel 1985 come una piccola impresa commerciale, diventa, nel corso degli anni, un’importante realtà nella vendita di impianti e macchinari industriali mantenendo ferma la sua identità di azienda familiare. Essa è oggi un punto di riferimento globale nel settore delle tecnologie ambientali e il partner qualificato per la risoluzione delle problematiche ambientali più complesse.
Conoscenza del territorio, disponibilità della migliore tecnologia presente sul mercato, adozione di sistemi di gestione dei rifiuti consolidati e performanti sono le distintive credenziali in suo possesso che garantiscono l’eccellenza del suo servizio e l’estrema cura dell’ambiente. Le attività di EnVal sono il presupposto per la concreta attuazione dell’economia circolare.
In linea con lo spirito di EnVal, una delle recenti iniziative di cui la Società è stata felice di farsi promotrice è il sostegno alla produzione di un documentario indipendente intitolato “Lo Spirito del TOR”, in qualità di main sponsor. La sponsorizzazione persegue l’impegno dell’azienda e dell’intero Gruppo Greenthesis a dare voce a quelle realtà territoriali che s’impegnano nella realizzazione di progetti in grado di sensibilizzare un bacino di persone sempre maggiore sulle tematiche che più ci stanno a cuore, quali l’ambiente, lo sport e la cultura portati avanti nei territori sede dei nostri impianti.
Cos’è “Lo spirito del TOR” e perché ne siamo tanto orgogliosi?
Lo Spirito del Tor è un film indipendente nel quale viene raccontata l’avventura di Daniele Persico, atleta amatoriale, che si è imbarcato in un’audace impresa: terminare in solitaria il Tor des Géants, ovvero uno dei trail più duri al mondo (con i suoi 330km di tracciato che attraversa 34 diversi comuni per un dislivello complessivo positivo di 24.000 metri), entro 150 ore, come previsto da regolamento ufficiale. Poiché, però, quest’anno il Tor des Géants non si è svolto a causa dei ben noti motivi sanitari di cui tutti sappiamo, Daniele Persico ha deciso di intraprendere l’impresa in solitaria, non avvalendosi come avviene nel Tour ufficiale dell’ordinaria assistenza, ma avendo soltanto un accompagnatore esperto durante le ore di buio. L’idea, la produzione e la comunicazione del documentario Lo Spirito del Tor, come si legge nel comunicato stampa da loro rilasciato, è il frutto del lavoro di cinque professionisti dell’immagine, il Babel Collective (www.babelcollective.it), che sono Alexo Athanasios (regista, montatore, fotografo), Daniele Lazzaretto (direttore fotografia, operatore, fotografo), Dario Fortunato (regista, dronista, colorist), Emanuele Biagio Cucca (regista, operatore, montatore), Erica Brunetti (comunicazione e ufficio stampa).
Il protagonista 2Daniele Persico[2], un ingegnere di Bergamo, ha da sempre la passione per lo sky-run e ama sfidare sé stesso spingendosi al proprio limite per il desiderio di scoprire luoghi incontaminati sempre nuovi e stare a contatto con la natura selvaggia. Nel documentario Daniele attraversando in lungo e in largo la Val D’Aosta mostra come la solidarietà e l’accoglienza valdostani siano veramente grandi e capaci di scaldare il cuore: tante persone che hanno aperto le porte delle loro case per mettersi a disposizioni degli atleti che affrontano questo percorso così bello e accidentato. Nelle riprese, svoltesi tra il 13 e il 18 settembre, li vedrete commossi nel raccontare aneddoti delle precedenti edizioni del Tor, immersi nella grande bellezza della natura valdostana. Il team che lo ha seguito, oltre al supporto delle comunità locali e a quello di Lifegate (media partner dell’impresa), è stato fondamentale per raggiungere l’obiettivo prefissato, che non era solo compiere, appunto, una grande prova fisica, ma soprattutto quello di far emergere le piccole comunità montane locali. Nulla è stato lasciato al caso: «Lo seguiamo con una jeep e un camper per ogni evenienza, una squadra dietro e una davanti. L’idea di Emanuele Cucca, ideatore del progetto, è quella di raccontare l’impegno e il percorso trail di Daniele, ma anche di far emergere la realtà locale circostante. Sensibilizzare il pubblico ad apprezzare e amare sempre più la vita di montagna»[3], queste le parole dei componenti del Babel Collective.
Il documentario, insomma, si fa portavoce sia del senso di appartenenza alla Valle D’Aosta sia dello spirito solidaristico delle persone che la abitano, sia dell’immenso amore per i paesaggi e la bellezza incontaminata di questi luoghi, che fanno di questa regione una delle più intriganti d’Italia.
“La sfida di scalare, valicare e scendere 16 vette racchiude l’essenza stessa dell’avventura umana: spingere al limite corpo e mente nella ricerca di sé stessi. Perdersi in un’aspra salita, trovare l’intero pianeta in cima alla montagna, raggiungere il cielo e camminarci dentro. Sentirsi liberi e capaci di imprese che dal basso sembrano impossibili”, ecco le parole emozionate di Persico che potrete presto sentire guardando Lo spirito del TOR. La solitudine del viaggio che si intreccia con la presenza accogliente di una collettività che si spende per il viaggiatore donandogli cibo, acqua, riparo. L’asperità della fatica fisica che si fonde nella profonda bellezza della natura, per sensibilizzare più persone possibile all’importanza della preservazione del territorio e delle comunità montane che lo abitano.
Questo e molto altro è Lo spirito del TOR! Ecco perché EnVal si è voluta fare promotrice del documentario, che ha sposato in pieno diventandone il main sponsor, condividendo alla base la gli stessi valori: fiera appartenenza al territorio e la cura per l’ambiente circostante.