Torna il Salone della CSR e dell'Innovazione sociale
- by Greenthesis Group
- 8 ott 2020
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Il Salone della CSR e dell’Innovazione Sociale, il più grande evento sulla sostenibilità in Italia, è giunto quest’anno alla sua ottava edizione e si è svolto alla fine dello scorso mese nei giorni 29 e 30 settembre. La premessa da cui si è partiti quest’anno è stata la constatazione che durante lockdown e anche nel post-lockdown i cittadini siano stati più attenti riguardo le tematiche sociali e ambientali, evidenza che si fonda sul crescente interesse degli italiani per la circolarità tramite il compimento di scelte più sostenibili e diventando sempre di più dei consumatori consapevoli e attenti. Dal risparmio energetico alla riduzione degli sprechi, dal riuso degli oggetti alla raccolta differenziata, dalla mobilità responsabile agli investimenti sostenibili, queste sono tutte azioni che i cittadini hanno messo in atto in prima persona, oltre alla richiesta rivolta alle aziende di una maggiore trasparenza e cura nella creazione di prodotti attenti alle tematiche che implicano la responsabilità sociale e ambientale. Non a caso, in un recente Rapporto del Censis[1], in collaborazione con Assogestioni, è emerso che più della metà degli italiani guarda con interesse alla finanza sostenibile per investire i propri risparmi, dicendosi propenso nei confronti degli investimenti in ESG (Enviromental, Social, Governance).
Il Salone, dunque, si è inserito quest’anno in un contesto che guarda con favore ogni anno maggiore queste iniziative, motivo per cui la sua natura anche digitale (l’ottava edizione ha compreso 80 incontri in diretta web) ha permesso a un’audience numerosissima di partecipare all’evento: «Il Salone vuole essere anche una piattaforma comunicativa per offrire alle imprese l’opportunità di raccontare le proprie esperienze e ascoltare quelle di altre organizzazioni. In una società che sta attraversando una rapida ‘metamorfosi’ è molto importante saper ascoltare per riuscire a sincronizzare i comportamenti dell’impresa con le attese delle persone. Anche grazie al Giro d’Italia della CSR, il Salone ha potuto raccogliere idee, bisogni, richieste che arrivano dai territori e ha permesso di conoscere le azioni positive di chi, a livello locale, ha trovato soluzioni innovative per rispondere ai problemi sociali e ambientali. Stiamo assistendo a un cambiamento non solo economico ma anche culturale: a partire dalle grandi multinazionali per arrivare alle PMI le imprese sono sempre più impegnate per rendere sostenibili prodotti e processi e migliorare la relazione con tutti gli stakeholder»[2], ha dichiarato Rossella Sobrero, del Gruppo promotore del Salone.
Tra le tante organizzazioni e aziende che hanno partecipato all’evento, anche Greenthesis ha potuto dare il suo contributo grazie a una tavola rotonda svoltasi il 29 settembre in cui l’Ing. Giuseppe Farolfi (Direttore dell’Area Sostenibilità e Responsabilità Sociale d’Impresa e Direttore dell’Area Progettazione, Gestione e Costruzione di Greenthesis Group) ha trattato il tema dei servizi di pubblica utilità tra innovazione e digitalizzazione. L’emergenza sanitaria, infatti, ha messo in luce il ruolo fondamentale dei servizi pubblici quali la fornitura di acqua sicura e pulita, di energia, di servizi di igiene ambientale, di trasporto pubblico, solo per fare qualche esempio. Utility e aziende hanno dovuto mettere a punto piani di emergenza, agendo rapidamente e ripensando al business model al fine di garantire continuità e sicurezza nell’erogazione dei servizi. E questo cambiamento nella gestione, nelle modalità di erogazione e di fruizione dei servizi necessitava di essere pensato in un’ottica sempre più sostenibile e che facesse uso massivo delle innovazioni tecnologiche e degli strumenti digitali a disposizione. Partendo, perciò, dall’esperienza del Gruppo che è impegnato da più di trent’anni nel settore della gestione integrata dei rifiuti (dal trattamento e recupero, alla progettazione, costruzione e gestione di impianti industriali, fino anche alle attività di bonifica ambientale), l’ingegner Farolfi ha illustrato più nel dettaglio il caso di Rea Dalmine (BG) che oltre ad essere la punta di diamante del Gruppo Greenthesis con il suo termovalorizzatore all’avanguardia in Europa nato per rispondere all’emergenza rifiuti che colpì quasi tutte le province lombarde negli anni ’90, è anche situato in una delle zone maggiormente colpite dalla pandemia e perciò è stato uno degli impianti che maggiormente si è dovuto adattare alla nuova situazione rimodulando il proprio regime operativo per garantire delle performance ottimali visto il carico di rifiuti indifferenziati prodotti in particolare dal settore sanitario.
L’impianto di Dalmine, dunque, si è immediatamente dotato di protocolli atti a minimizzare al massimo il rischio e, tenendo conto che il rifiuto indifferenziato viene quasi completamente conferito in impianti di incenerimento, si è fatto in modo che a Rea i rifiuti arrivassero già sterilizzati tramite un processo attuato con vapore ad alta temperatura. Si è inoltre proceduto immediatamente con la valutazione dei rischi da parte dei direttori tecnici, l’attuazione di protocolli COVID, l’installazione dei presidi come termoscanner, mascherine, pannelli in plexiglass, ecc. e l’adozione dello smart working, laddove possibile, per tutti quei dipendenti i quali non dovevano svolgere attività in presenza non interrompibili. Per queste ultime sono stati attuati protocolli di gestione della sicurezza sanitaria sul lavoro particolarmente stringenti e di garanzia per evitare la formazione di cluster infettivi pregiudizievoli per la prosecuzione del servizio. Grazie al “green pragmatism” proprio di Greenthesis si è riusciti in tempi strettissimi a modificare il business model facendosi forti anche e soprattutto della digitalizzazione, smaterializzando le procedure aziendali tramite l’utilizzo delle nuove tecnologie e raccogliendo i frutti della lunghissima esperienza nel campo della gestione integrata dei rifiuti urbani e speciali.
L’esempio di Rea Dalmine è quello di una realtà ormai consolidata di cui siamo orgogliosi e che puntiamo a migliorare ancora prevedendo un upgrade tecnologico che ottimizzi sempre di più l’efficienza energetica anche in ottica di teleriscaldamento, ma il Gruppo Greenthesis, con la convinzione e la determinazione nel costruire un domani sempre più green, ha in cantiere altri numerosi progetti per il prossimo futuro. Alcuni esempi sono l’impianto di trattamento del percolato contaminato da PFAS (tramite osmosi inversa a triplice effetto presso GEA Sant’Urbano (PD), oppure i sistemi di cogenerazione per la produzione di energia elettrica e l’utilizzo di ossidatori termici rigenerativi per l’abbattimento dei composti organici volatili nello stabilimento di Ambientehsis Orbassano (TO), oppure ancora nello stabilimento Ind.Eco. di Borgo Montello (LT) l’upgrade impiantistico a favore dell’economia circolare grazie allo sfruttamento dei biogas da fonti rinnovabili per produrre biometano.
Del resto, come dice il nostro claim, per agire in modo brillante, bisogna pensare green: think green, act smart, impegniamoci tutti a farlo!