CoVid-19 e smaltimento dei rifiuti ospedalieri
- by Greenthesis Group
- 2 apr 2020
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Tra le conseguenze che sono derivate dalla grave situazione di crisi sanitaria che il nostro paese sta fronteggiando in queste ultime settimane ce n’è una che ci riguarda molto da vicino: il sistema rifiuti.
La zona della bergamasca, in particolare, una delle più colpite dal virus ha assistito a un incredibile aumento della produzione dei rifiuti speciali ospedalieri, aumento che raggiunge il 400% rispetto ai regimi normali pre-virus. Il problema, inoltre, non si limita soltanto ai rifiuti prodotti dai nosocomi, ma anche a quelli prodotti dalle abitazioni, in quanto sono state date delle direttive ben precise sulla differenziazione dei rifiuti di quelle abitazioni che ospitano persone risultate positive al virus e che stanno affrontando la malattia in casa. Si legge sul sito del Ministero della Salute: “L’Istituto superiore di sanità ha realizzato una guida pratica per eliminare i rifiuti in questo periodo di emergenza sanitaria che richiede nuove regole, soprattutto per chi è in isolamento domiciliare perché risultato positivo al coronavirus. In quarantena obbligatoria, per esempio, i rifiuti non devono essere differenziati, vanno chiusi con due o tre sacchetti resistenti e gli animali domestici non devono accedere nel locale in cui sono presenti i sacchetti. Se invece non si è positivi, la raccolta differenziata può continuare come sempre, usando però l’accortezza, se si è raffreddati, di smaltire i fazzoletti di carta nella raccolta indifferenziata” [1]. Quindi siamo di fronte a una situazione in cui gli stessi rifiuti pervengono alla raccolta in modo differente rispetto alla norma e in cui si ha bisogno per, per quelli ospedalieri, di una sanificazione preliminare prima che arrivino agli impianti di termovalorizzazione. Viste queste difficoltà sono state diverse le aziende che hanno dato la loro disponibilità affinché la situazione non arrivi al collasso e una di queste è proprio Rea Dalmine, del Gruppo Greenthesis.
Presenti sul territorio da anni, con l’impianto di Dalmine abbiamo da sempre dato un valore ai nostri rifiuti trasformandoli in energia. Proprio questo impianto è uno dei più all’avanguardia a livello europeo, in grado di fornire ogni anno l’energia necessaria al fabbisogno di circa 120.000 persone. Tutto ciò non solo recuperando i metalli residui per inviarli alle fonderie e dargli una seconda vita, ma anche stando attenti alle emissioni, generando i valori più bassi (tra il 60 e il 99% a seconda dei paramentri) rispetto ai limiti della normativa europea. Con questo termovalorizzatore Rea Dalmine si è messa in prima linea nell’emergenza Coronavirus dando la priorità ai rifiuti speciali ospedalieri e arrivando a quadruplicare lo smaltimento di questi ultimi. “Dal 10 marzo ad oggi abbiamo registrato un aumento considerevole dei ritiri di rifiuti che giungono in particolare dagli ospedali delle province di Bergamo, Lecco e Lodi. Il nostro impianto non li riceve direttamente; passano prima per un centro dove vengono pretrattati attraverso una procedura che consiste essenzialmente in una triturazione e sterilizzazione con vapore ad alta temperatura in grado di uccidere virus, germi e batteri patogeni” [2], queste le parole del Presidente di Rea Dalmine Marco Sperandio.
In questo processo preliminare di sterilizzazione del rifiuto speciale abbiamo potuto contare sulla collaborazione e sul lavoro instancabile di un’altra azienda del territorio: la Zanetti Arturo&C, la quale si è impegnata, sì, a prendere in carico il maggior numero di rifiuti possibile, ma aveva bisogno di una ricezione maggiore da parte degli impianti di smaltimento per non andare in sovraccarico e rimanere paralizzata. Ed ecco che è nato questo sodalizio, come una stretta di mano a favore del nostro territorio, affinché non si giungesse a un punto di stallo pericoloso in queste circostanze.
Con il nostro termovalorizzatore lavoriamo incessantemente h24, nonostante la paura, da cui non siamo esenti, ma “abbiamo implementato le procedure di sicurezza: tutti i dipendenti lavorano con mascherine, guanti e tute. E la viabilità interna percorsa dai mezzi in ingresso viene periodicamente sanificata con disinfettanti”, ha dichiarato in più occasioni Sperandio, anche perché il vero problema, come si diceva poco sopra, non sono nemmeno i rifiuti speciali ospedalieri “che sono i più controllati, considerato il processo di sterilizzazione e la certificazione rilasciata, ma i rifiuti indifferenziati che arrivano dal territorio” [3] considerando che nel bergamasco sono moltissimi i contagiati in quarantena domiciliare, senza ovviamente contare gli asintomatici.
Il Presidente Sperandio, infatti, in una recente intervista ha ribadito quelle che sono le direttive dell’ISS nei confronti dei rifiuti domestici affermando che “i soggetti positivi al tampone o in quarantena obbligatoria devono porre particolare attenzione alla manipolazione dei rifiuti a tutela dei famigliari e degli operatori, in particolare si raccomanda l’utilizzo di più sacchetti uno dentro l’altro per garantire un’adeguata robustezza dell’involucro, l’utilizzo di guanti monouso per la manipolazione e una attenta chiusura dei sacchetti che non dovranno essere schiacciati e allontanati dall’abitazione prima possibile compatibilmente con i servizi di prelievo previsti nei vari Comuni” [4].
Chiaramente al di là del nostro impegno costante e quotidiano per l’ambiente e per il nostro paese è comunque necessario sottolineare l’importanza di prendere provvedimenti a livello statale per far sì che non si arrivi a una situazione di totale emergenza anche nel settore dei rifiuti. Qualche giorno fa in occasione della cerimonia online di Premiazione per la 11° Settimana europea per la riduzione dei rifiuti, il ministro dell’Ambiente Sergio Costa è intervenuto con un video per rassicurare sul lavoro che a tal proposito sta svolgendo il Ministero. “Siamo in prima linea in questi giorni anche per affrontare quei problemi che il Covid-19 sta determinando nel campo dei rifiuti […]. In questo senso noi come Ministero abbiamo prodotto una serie di indicazioni, considerando le linee guida dell’Istituto Superiore di Sanità, insieme a ISPRA e a tutto il sistema agenziale regionale. […] La situazione è continuamente monitorata. Ecco perché il ministero non si ferma e io sono sempre qui, insieme al mio staff” [5].
Il Gruppo crede nell’importanza di garantire un servizio di pubblica utilità attraverso infrastrutture strategiche per il territorio, attraverso soluzioni sicure e all’avanguardia come quelle offerte dal termovalorizzatore di Dalmine.
Consapevoli che questo delicato momento è quello della collaborazione e della fiducia nelle istituzioni cerchiamo, con i fatti, di essere virtuosi, noi per primi, nell’affrontare questa situazione particolare, fermo restando che bisognerà nel futuro sollecitare sempre di più l’attenzione sul tema dei rifiuti e dello smaltimento perché sia il più possibile etico e sostenibile, incentivando e dando aiuto alle aziende che in prima linea si battono per il ribaltamento di paradigma dell’economia, affinché corra veloce verso la circolarità.
Per ulteriori informazioni è possibile consultare a questo indirizzo le norme di differenziazione sia per chi è positivo che per chi non lo è: https://www.iss.it/documents/20126/0/POSTER+RIFIUTI+13_marzo20.pdf/169f4a33-0fcb-897a-54e6-9e196aac290d?t=1584098301482
[3] Ibidem.