Smart City: reinventare il territorio per il benessere dei cittadini
- by Greenthesis Group
- 22 lug 2019
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Gestione intelligente delle risorse, sostenibilità economica ed energia pulita sono le tre componenti che caratterizzano la Smart City, una città intelligente che vede nella dimensione urbana la possibilità di proporre modelli dinamici per uno spazio più attento alla qualità della vita e ai bisogni dei propri cittadini.
Le città coprono attualmente il 2% del territorio mondiale e consumano il 75% di energia ed emettono il 90% di monossido di carbonio. Nel 1950 il 30% della popolazione viveva in città. Oggi la percentuale è salita al 50 e si stima che nel 2040 sarà circa il 75% della popolazione mondiale.
Il concetto di Smart City nasce negli Stati Uniti per identificare una città ideale ad alto contenuto di automazione in cui le Informations and Communications Technology (ICT) assumono il ruolo di infrastrutture portanti. In seguito la componente tecnologica ha perso parte del suo spessore a favore del capitale sociale, umano e di partecipazione quale motore centrale[1]. Smart city diventa quindi sinonimo di insieme organico, un governo partecipativo, dove i cittadini cooperano per una gestione intelligente delle attività economiche, della mobilità, delle risorse ambientali, delle relazioni tra le persone, delle politiche dell’abitare compreso il suo stesso modello di amministrazione.
In una città intelligente non solo le reti e i servizi tradizionali sono resi più efficienti con l’uso delle tecnologie digitali e di telecomunicazione. Una città intelligente va oltre l’uso dell’ICT per un migliore sfruttamento delle risorse e riduzione delle emissioni: ma deve anche necessariamente garantire approvvigionamento idrico aggiornato, raccolta differenziata ed impianti di smaltimento dei rifiuti, nonché modi più efficienti di illuminare e riscaldare gli edifici, rendere gli spazi pubblici più sicuri con un aumento dell’aspettativa di vita delle persone e che soddisfino i bisogni di una popolazione che invecchia.
L’Unione Europea definisce le Smart Cities come “un sistema di persone che interagiscono con i flussi di energia, materiali, servizi e finanziamenti per favorire la crescita sostenibile dell’economia, la capacità di resilienza e un’alta qualità della vita.[2]
Queste città dovranno rispondere ad emergenze sociali quali il sovraffollamento, la disoccupazione, l’eccessivo consumo energetico. La progettazione di città intelligenti diventa, quindi, anche un innovativo strumento per combattere la povertà, la disuguaglianza e migliorare la gestione dell’energia, dell’acqua e dell’ambiente.
Molte le società che stanno sviluppando nuove aree urbane sostenibili. Interessante è l’approccio di Planet Idea, un competence center che fornisce consulenza e crea progetti per l’innovazione urbana. I progetti messi a punto stanno rivoluzionando il modo di intendere gli ecosistemi urbani, con l’obiettivo di renderli sempre più sostenibili e smartness. Uno splendido esempio è Quartiere Giardino di Cesano Boscone. A pochi minuti da Milano, Quartiere Giardino è un’oasi di 1.500 appartamenti per 5.000 abitanti che vede al suo interno aree verdi e spazi pubblici per i cittadini, l’utilizzo di energia pulita e attrezzi ginnici in grado di produrla, wi-fi gratuito e orti urbani. Un’unica app, infine, permette al cittadino di essere informato sugli sviluppi e le notizie del quartiere e parlare coi vicini[3].
Istat, Unioncamere ANCI, Openpolis e Action AID, a partire dal 2012, hanno stilato annualmente un rapporto che prende nota dell’evoluzione delle città italiane nel loro percorso verso lo smartness, il City Race. La classifica prende in considerazione 107 indicatori afferenti all’ambiente, all’economia, ai servizi, alla società e alla governance.
Nel City Race del 2018, Milano si è confermata la città italiana più smart, seguita da Firenze e Bologna. La capitale appare solo al quindicesimo posto[4].
Nel loro essere altamente sostenibili quindi le Smart Cities si contrappongono al vecchio concetto di Social Housing, ancora oggi usato nei paesi in via di sviluppo per venire incontro all’emergenza abitativa sempre più grande. Il social Housing prevede la costruzione di 250.000 case ogni settimana, unità abitative seriali, ripetitive, con servizi basici e non sostenibili. Anche a livello europeo, Planet Idea offre una nuova visione del Social Housing adottando criteri smart a parità di costo. Ne è un esempio la cittadina in via di progettazione di São Gonçalo do Amarante, in Brasile. Una città intelligente di 20.000 abitanti che offre ai cittadini strade alberate, aree pedonali, recupero delle acque reflue e dell’acqua piovana, energia solare e eolica, servizi di mobilità e raccolta e smaltimento dei rifiuti intelligente, telecamere e sensori e totem interattivi e ovviamente, planet app[5].
Dovremo tutti abbracciare la missione di Planet Idea per avere la possibilità in futuro di vivere in città intelligenti e sostenere così il pianeta.
[1] Silvia Brini e Adele R. Medici, Smart city e sostenibilità ambientale, Energia ambientale e innovazione, 2017 (DOI 10.12910/EAI2017-10).
[2] Ivana Mattea Lisitano, Dalla città digitale alla città con elevata qualità della vita: un percorso nelle definizioni della smart city, InGenio informazione tecnica a progettuale, 15 maggio 2019.
[3] Per maggiori informazioni su Planet Idea e i progetti realizzati visita il sito: www.planetidea.it.
[4] Ivana Mattea Lisitano, Dalla città digitale alla città con elevata qualità della vita: un percorso nelle definizioni della smart city, InGenio informazione tecnica a progettuale, 15 maggio 2019.
[5] Per maggiori informazioni su Planet Idea e i progetti realizzati visita il sito: www.planetidea.it.