Comuni virtuosi, dove il buon governo può migliorare la vita dei cittadini
- by Greenthesis Group
- 27 dic 2018
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Non esiste solo un’Italia bloccata dal problema dei rifiuti, il nostro Paese ha per fortuna tante, tantissime eccellenze (che vengono riconosciute sia da noi sia nel mondo), ma di cui troppo spesso non si parla. Un Italia più sostenibile quindi esiste già, e merita di avere il suo spazio anche su giornali e siti internet che sanno riempirsi solamente di cronaca e malcostumi comuni. Comuni è proprio la parola che qui vado a raccontare affinché dal racconto si possa dare speranza e fiducia anche a tanti altri concittadini. Testimoniare pratiche virtuose è, infatti, un modo per raccontare il nostro Paese, o perlomeno parte di esso, e per condividere le buone notizie. Non importa, infatti, di quale colore politico sia l’amministrazione, o l’area geografica di appartenenza, importa solo l’impegno e l’ingegno delle persone che danno vita ad un’alchimia sociale in grado di modificare il corso della storia di quella specifica comunità locale.
C’è il piccolo comune che si batte contro la cementificazione, quello che è un’eccellenza europea nel campo dei rifiuti, quello che ha abolito la plastica e quello che ha creato un’economia slow. Scorrendo le storie dei paesi della rete quello che si evince è il crescente uso dell’immaginazione da parte dei sindaci e degli amministratori, poiché in un periodo, che perdura ormai da anni, in cui la politica nazionale viene percepita come un grande gioco e non sempre è aderente ai bisogni delle piccole comunità, i sindaci diventano un approdo e si irrobustiscono. La voglia di far parte di una comunità diventa più forte e i primi cittadini acquistano spazio, fiducia, a volte potere politico, come dimostrano le vicende nazionali degli ultimi anni. E quel consenso che a volte permette decisioni utili al rilancio di un paese. Ed il contagio virtuoso in certi casi è davvero palpabile. Si va dal sindaco che, in mancanza di soldi, per finanziare le associazioni del paese si inventa un album di figurine con le immagini dei residenti del comune e, senza volerlo, sottolinea così lo spirito che anima tutto questo, ossia far sentire importante ogni singolo cittadino. Proprio la centralità del singolo è uno dei cardini della responsabilizzazione di ognuno di noi, capace di dare il suo contributo per una comunità migliore e più funzionale. C’è chi invece ha inventato la banda del riciclo, ossia il primo impianto pubblico che dà 8 centesimi per ogni singolo imballo di rifiuti (come alluminio o plastica) consegnato, soldi che potranno poi essere spesi nei tanti negozi che aderiscono all’iniziativa. Ogni buona pratica insomma si lega a un’altra: la raccolta dei rifiuti, come le altre pratiche qui raccontate, non basta se non coinvolge cittadini, negozianti, associazioni. Il contagio è anche questo, ossia inoculare una visione culturale che faccia leva sul senso di appartenenza a un progetto, a un’idea, a una rivoluzione.
Tutto questo viene raccontato oggi in un documentario che testimonia il buon governo dal titolo “Un viaggio nei comuni virtuosi”. Documentario nato sulla storica piattaforma di crowdfunding “Produzioni dal Basso”, che ha come obiettivo quello di raccontare l’Italia più sostenibile, quella davvero proiettata verso un futuro migliore. Sotto forma di viaggio, a velocità sostenibile, ponendo attenzione al paesaggio sia naturale sia antropologico, vengono così affrontate storie diverse ma autentiche, che raccontano un’Italia che non fa notizia, ma che può essere il vero motore del nostro Paese. In tutto questo fondamentale è stata la collaborazione con la no profit “Associazione nazionale dei Comuni Virtuosi” nata nel 2005 per coinvolgere, coordinare e riunire i Comuni italiani virtuosi (al momento ne fanno parte almeno cento) intorno alle pratiche di buon governo: riduzione del consumo del suolo, mobilità sostenibile, rifiuti zero, tutela del paesaggio, nuovi stili di vita, partecipazione attiva della cittadinanza alle scelte di governo, inclusione sociale e accoglienza. Poiché non tutti sognano di lasciare il nostro Paese, ma di cambiarlo. Promosso dall’Associazione appena descritta e giunto alla sua dodicesima edizione, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Anci, Ispra, Agenda 21 Italia, Borghi Autentici d’Italia, è anche il “Premio nazionale dei Comuni Virtuosi” aperto a tutti gli enti locali che abbiano avviato politiche di sensibilizzazione e di sostegno alle “buone pratiche locali”. Pratiche che fanno riferimento a categorie come la gestione del territorio, l’impronta ecologica della “macchina comunale”, i rifiuti, la mobilità sostenibile ed i nuovi stili di vita; e che mettono in palio un audit dei servizi espletati per l’ottimizzazione dei servizi e costi della gestione dei rifiuti (il valore di tale servizio è pari a circa 10.000 euro). Come nel 2017 città di medie dimensioni si mettono così in gioco rispetto a temi storicamente appannaggio dei piccoli centri di provincia. In totale in questa edizione sono 50 i comuni approdati alla finale, che si terrà a inizio dicembre ed a cui partecipano anche alcuni capoluoghi di provincia come Torino, Salerno, Prato, La Spezia. Con lo scopo di un contagio tra paesi che sia positivo e che possa mettere in contatto sindaci diversi che si parlano, si copiano, si influenzano a vicenda. Copiare, quando si tratta di buone pratiche che funzionano, non è reato, ma un’azione che va, anzi, incoraggiata.
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