Verso zero rifiuti: l'impegno di Milano e di altre 22 città nel mondo
- by Greenthesis Group
- 5 ott 2018
- 3169 Visualizzazioni
L'obiettivo è ambizioso, tagliare di circa il 15% entro il 2030 la quantità di rifiuti prodotti da ogni cittadino, dimezzando così gli scarti destinati agli inceneritori ed alla discarica e contemporaneamente aumento fino al 70% il tasso di riciclo. Lo hanno deciso attraverso la dichiarazione “Verso zero rifiuti” (Advancing towards zero waste)[1] Milano (unica città italiana) e 22 regioni e città di tutto il mondo: un'iniziativa promossa dalla rete internazionale C40, presieduta dal sindaco di Parigi Anne Hidalgo. La rete riunisce le grandi città del mondo impegnate a contrastare il cambiamento climatico. Le città e le regioni coinvolte rappresentano 150 milioni di cittadini con l'obiettivo di tagliare almeno 87 milioni di tonnellate di rifiuti, sperando di contenere anche l'innalzamento della temperatura globale entro un grado e mezzo. I settori coinvolti maggiormente da questa diminuzione di rifiuti sono quelli della distribuzione del cibo, cercando di limitare sovrapproduzioni e sprechi, e dell'imballaggio (evitando plastiche monouso ed altri materiali). La cultura del riutilizzo dovrà diventare preminente rispetto a quella dell'usa e getta. Ogni due anni saranno monitorati i progressi raggiunti. «
Per realizzare l'ambizioso accordo di Parigi sono necessarie urgenti trasformazioni di ogni aspetto della vita moderna, comprese le nostre abitudini su ciò che gettiamo via - ha dichiarato Anne Hidalgo, sindaco di Parigi e presidente della C40 - Con questo impegno, le città stanno facendo un grande lavoro, realizzando le nuove pratiche per costruire luoghi migliori per le generazioni a venire. Ancora una volta, il futuro si sta svolgendo nelle città». Il sindaco di Londra, Sadiq Khan, ha aggiunto: «All'inizio di quest'anno la nostra strategia per l'ambiente ha definito obiettivi coraggiosi e ambiziosi per ridurre gli sprechi di Londra. Ciò significa che nessun rifiuto biodegradabile o riciclabile sarà inviato in discarica entro il 2026 e che entro il 2030 si taglierà lo spreco alimentare e gli imballaggi associati del 50% pro capite. Inoltre, lavoreremo duramente per ridurre le bottiglie di plastica monouso e gli imballaggi che possono finire nelle nostre discariche e che poi finiscono nei nostri oceani. Le città di tutto il mondo devono lavorare insieme se vogliamo fare dei veri progressi nel ridurre i rifiuti». Al progetto partecipa anche il Giappone con la città di Tokyo. «Per renderla all'avanguardia nel mondo e attenta all'ambiente - ha detto il governatore Yuriko Koike - Tokyo sta attuando azioni ambiziose per ridurre e riciclare i rifiuti solidi urbani. Tokyo desidera che ogni cittadino diventi ancora più consapevole cambiando il suo comportamento. Come membro del comitato direttivo della C40, lavorerò mano nella mano con le principali città del mondo e ha dichiarato».
Gli ha fatto eco Bill de Blasio, sindaco di New York: «Ridurre drasticamente gli sprechi contribuirà a ridurre le emissioni di carbonio aiutandoci a costruire una città più giusta, più pulita e più vivibile per tutti i newyorkesi. Continuare ad accumulare sempre più rifiuti nelle discariche non è sostenibile, motivo per cui abbiamo creato il più grande programma di raccolta e riutilizzo dei prodotti organici nel paese, con oltre tre milioni di newyorkesi: siamo orgogliosi di essere al fianco di altre importanti città in tutto il mondo per adottare misure ambiziose per ridurre gli sprechi». Infine il sindaco di Milano Giuseppe Sala: «La gestione dei rifiuti è fondamentale affinché le città riducano rapidamente le loro emissioni. Milano ha già raggiunto il 60% nel riciclaggio dei rifiuti attraverso l'impegno attivo di cittadini e visitatori e una forte attenzione alla prevenzione dello spreco alimentare. Per Milano unire le forze con le altre città del C40 è un ulteriore passo in avanti per un ambiente più salubre».