Raccolta differenziata, l'Italia come esempio positivo
- by Greenthesis Group
- 28 ago 2018
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Tra le fondamenta di un efficiente sistema di gestione di rifiuti vi è il corretto riutilizzo dei materiali scartati, il che rende necessaria senza ombra di dubbio una mirata gestione della raccolta differenziata. Tra i dati che possono sicuramente renderci orgogliosi, infatti, risulta quello sull'impiego di questa pratica, che in Italia secondo l'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) ci ha visto protagonisti di un passaggio dal 28,5% del 2006 a più del doppio di questi anni.[1]
Siamo stati capaci, cioè, di un aumento di consapevolezza nei confronti del problema ambientale. E abbiamo reagito sforzandoci di adottare un sistema sia di consumo, da parte degli individui, che di ottimizzazione dei processi di produzione e smaltimento, da parte invece delle imprese, capace di massimizzare il nostro fabbisogno nazionale.
A questo dato si aggiunge, infatti, quello sui rifiuti smaltiti in discarica, una quantità che tra il 2015 e il 2016 è calata del 16%. "Rispetto all'Europa – ha affermato Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente– la Penisola ha saputo mantenere un buon passo e in alcuni casi ha dimostrato di riuscire a fare meglio anche di Paesi europei che nell'immaginario collettivo sono migliori del nostro, a partire dalla Germania".[2]
Il tutto fa sì che l'Italia si registri in Europa come la più virtuosa in termini di recupero e riciclo di rifiuti urbani e industriali, con un 76,9% nettamente superiore rispetto, ad esempio, alla Germania (43%), al Regno Unito (44%) o alla Francia (54%).[3]
La Green Holding, in questo palcoscenico, è orgogliosa di vantare una visione completa con molte società controllate che siamo certi contribuiscono a tenere alti questi valori. Operando tramite un approccio integrato tra il trattamento, lo smaltimento, le bonifiche ambientali e la rivalutazione energetica dei rifiuti di origine civile e industriale, infatti, il nostro Gruppo vuole tenere fede alle intenzioni che mossero la stesura del decreto legislativo del 5 febbraio 1997 sulla gestione integrata dei rifiuti in Italia.
Tra i suoi criteri di priorità, infatti, nell'Art 197 vi erano proprio lo sviluppo di tecnologie pulite, la produzione di materiale che incidesse il meno possibile sull'inquinamento ambientale, l'eliminazione delle sostanze pericolose all'interno dei rifiuti attraverso il miglioramento tecnologico, e soprattutto il ruolo attivo delle amministrazioni nei confronti del riciclaggio e riutilizzo.[4]
Bisogna continuare su questa strada diminuendo il più possibile la percentuale di rifiuti smaltiti nelle discariche, divenute ormai sature. Sostituendo il riciclo con il riutilizzo dei materiali potremmo via via diventare un Sistema più autonomo dall'obbligo di esportazione, mantenendoci in quest’ambito al primo posto in Europa, un faro e un modello per gli altri Paesi.